La tequila fa bene alle ossa

La tequila fa bene alle ossa

Nonostante le bevande alcoliche facciano sentire ancora di più il caldo, con l’arrivo della bella stagione e delle serate all’aperto, mondane, o intrattenendoci nelle tantissime manifestazioni estive, per non parlare delle notti di movida, è proprio durante giugno – luglio – agosto che aumenta il consumo di alcolici e superalcolici.

Premesso che è sempre bene consumare liquori e cocktail con parsimonia e moderazione, forse non tutti sanno che la tequila non è solo il distillato alla base di tantissimi (squisiti) cocktail o il dissetante di cow-boy di hollywoodiana memoria.

tequila-contro-osteoporosi

Inaspettatamente, la tequila ha proprietà benefiche contro l’osteoporosi. Lo afferma un recente studio scientifico che evince come gli zuccheri della pianta da cui viene estratta la tequila sarebbero i responsabili dei suoi effetti benefici sulle ossa. Al punto che potrebbero essere impiegati anche per trattare l’osteoporosi, patologia che porta ad un progressivo indebolimento della struttura ossea. Le sostanze contenute nell’agave blu contribuiscono inoltre a stimolare i livelli di calcio e magnesio nel corpo, migliorandone l’assorbimento. Due minerali importantissimi, che aiutano a mantenere forti e sane le ossa.

La dottoressa Mercedes López, responsabile del progetto del Centro per la ricerca e gli studi avanzati in Messico, ha spiegato i risultati. “Il consumo di fruttani contenuti nell’agave, in collaborazione con un adeguato micriobiota intestinale, promuove la formazione di nuovo tessuto osseo. Ciò avviene anche in persone affette da osteoporosi.”

L’esperimento è stato condotto utilizzando come cavie dei topi di genere femminile. A questi animali venivano rimosse le ovaie per indurre l’osteoporosi. A questo punto si procedeva con un’alimentazione a base di zuccheri estratti dall’agave blu.

Otto settimane dopo sono stati prelevati i campioni di ossa per misurare l’assorbimento dei minerali e l’osteocalcina, una proteina che indica la produzione di nuovo osso. Il risultato ha evidenziato che i topi che consumavano questi fruttani sintetizzavano quasi il 50% di tali proteine. Il diametro delle loro ossa era inoltre superiore rispetto ai soggetti che non erano stati nutriti con derivati dell’agave.

Ciò avveniva perché le sostanze contribuiscono a stimolare i livelli di calcio in viaggio per l’intestino, dove interagiscono con i batteri. Qui, gli zuccheri di agave sono in grado di “catturare” le molecole di calcio e di magnesio e di aiutare a trasportarle attraverso le cellule del corpo.

“In questo modo, abbiamo una seconda possibilità di approfittare delle sostanze nutritive che non sono più disponibili al corpo“, ha detto il dottor López. “Tuttavia, è molto importante avere un microbioma intestinale sano, perché solo allora è possibile che i batteri fermentino i fructani per trasformarli in acidi grassi“. I risultati della ricerca offrono dunque la possibilità di sviluppare un’alternativa nel trattamento dell’osteoporosi. (Fonte)